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Visualizzazione dei post da ottobre, 2017

CONDONI EDILIZI ITALIANI DAL 1985 AL 2003

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Il    condono edilizio   è un provvedimento emanato dal legislatore, o dal Governo mediante decreti-legge, mirante a sanare i fenomeni di abusivismo nell’ambito delle regole di costruzione e modifica edile. PRIMO CONDONO 47/1985 Legge 28/2/1985 n° 47 (governo Craxi-Nicolazzi). Si poneva prima di tutto come una provvisoria legge-quadro in materia urbanistico/edilizia, ma la sua maggiore conseguenza è stata quella di ammettere al condono edilizio tutti gli abusi realizzati fino al 1/10/1983. Per i manufatti costruiti in aree a vario titolo vincolate il rilascio della concessione (o autorizzazione) in sanatoria era subordinato al parere favorevole delle amministrazioni preposte alla tutela (per il vincolo paesaggistico di solito i comuni, con successivo controllo ed eventuale annullamento da parte delle Sopraintendenze). L'art. 13 della medesima legge 47/1985 prevede la possibilità di un "accertamento di conformità", da effettuare entro stretti limiti tempor

COMUNE PIANO REGOLARE: P.R.G

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La pianificazione territoriale vede la sua prima applicazione nel XIX secolo in concomitanza con l'esplosione della Rivoluzione Industriale. Quello che si riscontra in questo periodo è l'inizio della disciplina moderna dato che già in passato esistevano forme di pianificazione che venivano adottate per la risoluzione di problemi irrisori, di rilevanza minore. Ci sono aree, come quella Romana, della Magna Grecia, che sono ampiamente pianificate. I Romani costruirono tutte città pianificate (tranne Roma…) con due linee guida. All'inizio della sua vicenda la società ha chiesto ai suoi tecnici oltre che di rendere più efficiente il funzionamento cinematico della macchina urbana, di risolvere due problemi essenziali: migliorare le condizioni igieniche e regolare i valori immobiliari in modo da dare certezza di lucro agli investimenti patrimoniali. Le principali funzioni e gli obiettivi della pianificazione territoriale sono: promuovere un ordinato sviluppo del territo

PIANO CASA - DAL 2008 AL 2017

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I l  Piano Casa  è nato nel 2008 col  D. Lgs. n.112 del 25 giugno . Ha il duplice obiettivo di rilanciare il settore edile e soddisfare le esigenze abitative delle famiglie italiane. Il Piano Casa opera su due fronti ben distinti: l' edilizia pubblica residenziale sovvenzionata  (con programmi di stanziamenti statali e regionali per famiglie a basso reddito, anziani svantaggiati, studenti fuori sede, ecc.) e l' edilizia privata (incoraggiando demolizioni con ricostruzioni e anche ampliamenti volumetrici in deroga agli strumenti urbanistici vigenti). In seguito al primo Decreto del 2008, il 31 marzo 2009 è intervenuto l' accordo fra Stato e Regioni , col quale le Regioni si sono impegnate ad approvare proprie normative in materia urbanistica volte a promuovere quanto indicato a livello statale. Oggi per Piano  Casa  intendiamo quindi non più una singola legge, ma un sistema di normative nazionali, regionali e locali. La Legge Regionale n. 10/2011, approvata lo scorso a

CATEGORIE CATASTALI. VARI GRUPPI DI CATEGORIE

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ABITAZIONI - RESIDENZIALI GRUPPO A  A/1 Abitazioni di tipo signorile  A/2 Abitazioni di tipo civile  A/3 Abitazioni di tipo economico  A/4 Abitazioni di tipo popolare  A/5 Abitazioni di tipo ultrapopolare  A/6 Abitazioni di tipo rurale  A/7 Abitazioni in villini  A/8 Abitazioni in ville  A/9 Castelli, palazzi di eminenti pregi artistici o storici  A/10 Uffici e studi privati  A/11 Abitazioni ed alloggi tipici dei luoghi  GRUPPO B  B/1 Collegi e convitti, educandati; ricoveri; orfanotrofi; ospizi; conventi; seminari; caserme   B/2 Case di cura ed ospedali (senza fine di lucro)  B/3 Prigioni e riformatori  B/4 Uffici pubblici  B/5 Scuole e laboratori scientifici  B/6 Biblioteche, pinacoteche, musei, gallerie, accademie che non hanno sede in edifici della categoria A/9  B/7 Cappelle ed oratori non destinati all’esercizio pubblico del culto  B/8 Magazzini sotterranei per depositi di derrate GRUPPO C  C/1 Negozi e

CREDITI D'IMPOSTA PER RIACQUISTO PRIMA CASA

IL CREDITO D'IMPOSTA PER IL RIACQUISTO DELLA "PRIMA CASA"  Chi vende l’abitazione acquistata con le agevolazioni ed entro un anno ne compra un’altra in presenza delle condizioni per usufruire dei benefici “prima casa”, ha diritto a un credito d’imposta pari all’imposta di registro o all’Iva pagata per il primo acquisto agevolato.  Il credito d’imposta spetta anche quando il riacquisto avviene con contratto di appalto o di permuta. Con la circolare n. 12/E dell’8 aprile 2016, l’Agenzia delle Entrate ha precisato che, in considerazioni delle modifiche che hanno interessato la normativa in materia di “prima casa”, il credito d’imposta spetta anche quando il contribuente acquista la nuova abitazione prima della vendita dell’immobile già posseduto. Il credito d’imposta non può comunque essere superiore all’imposta dovuta sul secondo acquisto e può essere utilizzato, a scelta del contribuente:  • In diminuzione dell’imposta di registro dovuta sul nuovo acquisto  •

L’ACQUISTO DI UNA CASA:LE IMPOSTE

LE IMPOSTE DOVUTE QUANDO SI ACQUISTA DA UN PRIVATO  Se il venditore è un privato, l’acquirente dovrà pagare: • L’imposta di registro proporzionale del 2% (Prima Casa) e il  9% (Seconda Casa) sul valore catastale ovvero il valore che gli viene imputato il giorno della costruzione (VEDERE SU VISURA CATASTALE). • L’imposta ipotecaria fissa di 50 euro. • L’imposta catastale fissa di 50 euro. In ogni caso (acquisto da impresa o acquisto da privato), le imposte di registro, ipotecaria e catastale sono versate dal notaio al momento della registrazione dell’atto. Sia quando si compra da un’impresa in esenzione dall’Iva sia quando si compra da un privato, l’imposta di registro proporzionale non può comunque essere di importo inferiore a 1.000 euro. Tuttavia, l’importo effettivamente da versare potrebbe risultare inferiore per effetto dello scomputo dell’imposta proporzionale già versata sulla caparra quando è stato registrato il contratto preliminare .  LE IMPOSTE DOVUTA QUAN

CINQUE CONSIGLI PER VENDE AL MEGLIO LA TUA CASA

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1 - Valutare una ristrutturazione  - HOME STAGING Oggi c’è abbondanza di offerta, sia di nuovo sia di usato, a tutti i prezzi. Quando si mette in vendita un immobile occorre allora guardarlo con occhi imparziali: c’è qualche elemento che scoraggia al primo colpo d’occhio? Potrebbe trattarsi di infissi ormai rovinati, intonaco troppo opaco, parquet eccessivamente usurato, piccole incrostazioni in bagno. Tutti aspetti che forse sarebbe meglio correggere, cercando di contenere la spesa, prima di mettere l’immobile sul mercato.  2 - Preparazione della documentazione Prima di iniziare la vendita è meglio raccogliere i documenti principali relativi all'immobile, indispensabili in sede di trattativa, ma anche utili per fare un punto sull’oggetto e stabilirne il prezzo corretto: atto di provenienza, pianta e visura catastale, certificazione energetica (obbligatoria e quindi eventualmente da far approntare da un professionista) , documenti condominiali con indicazione dei millesi